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Il rent to buy è una formula immobiliare sempre più diffusa anche in Italia, pensata per chi desidera acquistare casa ma non è ancora nelle condizioni di farlo subito. In questo articolo di Alleare spieghiamo in modo semplice e completo cos’è il rent to buy, come funziona, quali sono i vantaggi e quando può essere davvero la scelta giusta.

Il mercato dei mutui sta attraversando una fase di profonda trasformazione, spinta dall’innovazione tecnologica e dal cambiamento delle abitudini dei consumatori. Nei prossimi anni i mutui digitali sono destinati a conquistare una fetta sempre più ampia del credito immobiliare, fino a rappresentare circa un quarto del totale entro il 2029. Un’evoluzione che segna un passaggio decisivo verso un modello di finanziamento più rapido, accessibile e trasparente.

Negli ultimi anni l’accesso alla casa è diventato una delle principali criticità in molte città europee. L’aumento dei prezzi degli immobili e dei canoni di locazione ha reso sempre più difficile per famiglie, giovani e lavoratori trovare soluzioni abitative sostenibili. In questo contesto si inserisce il nuovo piano europeo per la casa, pensato per affrontare in modo strutturale l’emergenza abitativa e il caro affitti.

Con le ultime modifiche normative è tornato operativo il meccanismo del silenzio-assenso anche per i permessi di costruire relativi a immobili vincolati. Questo significa che, se tutta la documentazione necessaria (autorizzazioni paesaggistiche, nulla osta, pareri) è già acquisita, non sarà più obbligatorio attivare la Conferenza di servizi: l’assenza di risposta equivale a un’approvazione.

Nel 2025 la normativa sulle agevolazioni “prima casa” ha subito modifiche rilevanti: chi possiede già un’abitazione acquistata con i benefici fiscali può ora acquistarne una nuova mantenendo le agevolazioni, a patto di vendere quella precedente entro un lasso di tempo definito. Questo rende più semplice per molti cambiare casa senza perdere i vantaggi fiscali.

Dal 2026 il Bonus Bollette verrà mantenuto, ma con criteri più rigidi rispetto agli anni precedenti. L’obiettivo è concentrare l’aiuto sulle famiglie con maggiore difficoltà economica, attraverso soglie ISEE più basse e requisiti più mirati. La platea dei beneficiari sarà quindi più ristretta, ma il sostegno sarà più incisivo per chi ne ha davvero bisogno.