Le donazioni di immobili in Italia hanno registrato un’accelerazione nel 2024, con 217 749 atti e un +6,8% rispetto all’anno precedente. Il fenomeno conferma la crescita della pianificazione patrimoniale in vita come strumento privilegiato per gestire il passaggio generazionale.
Tipologie di immobili donate
Oltre la metà delle donazioni riguarda abitazioni e fabbricati, che rappresentano il 56,45% del totale. Segue la nuda proprietà dei fabbricati, stabile al 16,64%, e i terreni agricoli, con il 13,25%. Capannoni, negozi e altri edifici commerciali completano il quadro, evidenziando l’ampio utilizzo dello strumento anche per gli asset a reddito.
Disparità territoriali
Lo strumento della donazione è più diffuso nel Sud e nelle Isole, dove si concentra il 48,82% degli atti. Al Centro l’uso cresce fino al 14,67%, mentre nel Nord Ovest e Nord Est l’incidenza si mantiene inferiore rispetto alle regioni meridionali. Il dato suggerisce una diversa cultura patrimoniale e diverse esigenze fiscali tra le aree del Paese.
Motivazioni e vantaggi fiscali
Donare un immobile in vita consente di congelarne il valore catastale, abbattendo l’imposizione sulle successioni e sfruttando le franchigie previste per coniuge, figli e ascendenti. Il trasferimento anticipato evita controversie tra eredi e semplifica le pratiche notarili, rendendo più trasparente il passaggio generazionale.
Ruolo degli agenti immobiliari
Per gli agenti immobiliari l’aumento delle donazioni rappresenta un’opportunità di ampliamento dei servizi. Oltre alla normale intermediazione, è possibile offrire:
- consulenza sulle agevolazioni fiscali e sulla normativa successoria
- supporto nella scelta dello strumento più adeguato (usufrutto, patto di famiglia)
- coordinamento con notai e consulenti patrimoniali
Con un’offerta integrata, l’agenzia può diventare un punto di riferimento per famiglie e professionisti che intendono pianificare il futuro del proprio patrimonio immobiliare.