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Home»articoli»Riqualificazione degli edifici privati: cosa prevede la direttiva europea “Case Green”
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Riqualificazione degli edifici privati: cosa prevede la direttiva europea “Case Green”

alleareBy alleare17/07/2025Nessun commento3 Mins Read
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casa mutuo
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La direttiva europea sulle “Case Green” ha acceso il dibattito tra cittadini, tecnici e operatori del settore immobiliare. L’obiettivo è chiaro: migliorare l’efficienza energetica degli edifici in tutta l’Unione Europea entro i prossimi decenni, riducendo le emissioni e i consumi degli immobili residenziali. Per chi lavora nel mercato immobiliare, questa trasformazione rappresenta una sfida, ma anche una grande opportunità.

Che cos’è la direttiva “Case Green”

Conosciuta ufficialmente come “Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici” (EPBD), la nuova normativa è stata approvata dal Parlamento europeo nel 2024 e prevede una serie di misure per rendere più sostenibile il patrimonio edilizio esistente. L’obiettivo è raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, partendo proprio dal settore delle costruzioni, che oggi è responsabile di circa il 36% delle emissioni di CO₂ nell’Unione Europea.

Le scadenze previste

Il testo approvato prevede che:

  • Entro il 2030 tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E
  • Entro il 2033 sarà obbligatorio il passaggio alla classe D
  • Dal 2030 in poi, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero
  • Sono previste esenzioni per edifici storici, seconde case e immobili inferiori ai 50 mq

Questo significa che milioni di edifici privati in Italia dovranno essere riqualificati nei prossimi anni, tramite interventi mirati come isolamento termico, sostituzione di infissi, installazione di pompe di calore, pannelli solari e sistemi di domotica.

Come cambia il mercato immobiliare

Per il comparto immobiliare, la direttiva segna un punto di svolta. Le case con prestazioni energetiche scarse vedranno un progressivo deprezzamento, mentre gli immobili riqualificati aumenteranno il proprio valore di mercato. Questo scenario spinge proprietari e investitori a considerare gli interventi di efficientamento non solo come un obbligo normativo, ma come una strategia di valorizzazione patrimoniale.

Gli agenti immobiliari dovranno essere sempre più informati sullo stato energetico degli edifici e sulle possibilità di riqualificazione, diventando interlocutori attivi tra venditori, acquirenti e professionisti tecnici.

Le opportunità per proprietari e professionisti

Sebbene le direttive europee richiedano investimenti, offrono anche vantaggi concreti:

  • Riduzione dei costi energetici in bolletta
  • Maggiore comfort abitativo
  • Aumento del valore di mercato dell’immobile
  • Accesso a incentivi statali e detrazioni fiscali per la ristrutturazione
  • Migliore posizionamento in caso di vendita o affitto

Per i professionisti del settore (architetti, geometri, termotecnici, imprese edili), si apre una nuova fase di forte richiesta per consulenze, progetti e realizzazioni.

A che punto siamo in Italia

Il patrimonio immobiliare italiano è tra i più obsoleti d’Europa: si stima che oltre il 70% degli edifici residenziali rientri nelle classi energetiche F o G. L’Italia ha quindi un percorso impegnativo davanti a sé. Tuttavia, il governo sta lavorando a piani di intervento e incentivi per supportare famiglie e proprietari.

È atteso nei prossimi mesi un piano nazionale di adeguamento, che definirà le modalità di attuazione della direttiva e le misure di sostegno economico per i cittadini, soprattutto per le fasce più vulnerabili.

Conclusione

La direttiva europea “Case Green” non rappresenta solo un cambiamento normativo, ma un’evoluzione profonda del mercato immobiliare. Per gli agenti, i proprietari e i professionisti, è il momento di prepararsi, informarsi e attivarsi. Chi saprà cogliere questa trasformazione con prontezza potrà giocare un ruolo da protagonista in una delle più grandi rivoluzioni del settore casa degli ultimi decenni.

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