Il mercato immobiliare italiano sta vivendo una fase di forte espansione. Le compravendite tornano a crescere, i prezzi delle case mostrano segnali di stabilità o lieve aumento e gli affitti registrano incrementi che pesano sui bilanci delle famiglie. In questo scenario, vivere in locazione sta costando sempre di più, soprattutto nelle grandi città, spingendo molti a valutare se sia più conveniente acquistare che affittare.
Vendite di case in ripresa e offerta sotto pressione
Nelle principali aree urbane si osserva una domanda che torna robusta. Le compravendite riprendono slancio dopo periodi di freno, mentre l’offerta fatica a stare al passo, sia per il costo dei materiali sia per le difficoltà normative. Questo disallineamento tra domanda crescente e offerta contenuta spinge al rialzo i valori di vendita.
Affitti in aumento: dove si paga di più
I contratti di locazione mostrano aumenti particolarmente marcati nelle città grandi e nei capoluoghi di regione. Nelle zone centrali, i canoni per metro quadro salgono più rapidamente rispetto alle aree periferiche. Il divario tra zone di pregio e zone meno centrali si allarga, rendendo le zone centrali non solo più care ma anche più competitive sul fronte della disponibilità.
Il confronto tra affitto e acquisto
Con l’aumento degli affitti, molte famiglie e giovani si trovano a fare i conti: in alcune situazioni acquistare conviene più che affittare, soprattutto nei casi dove i costi del denaro sono relativamente sotto controllo e le condizioni di mutuo favorevoli. La scelta dipende molto dal contesto locale: città con prezzi di vendita stabili e affitti in forte aumento rappresentano le opportunità migliori.
Fattori alla base dei rincari
Tra i motivi principali che alimentano la crescita dei prezzi degli affitti ci sono l’aumento dei costi di gestione dell’immobile, la riduzione dell’offerta di locazioni tradizionali, e la domanda crescente da parte di persone che non trovano soluzioni accessibili. Anche il desiderio di spazi migliori, servizi, qualità ambientale e digitalizzazione giocano un ruolo crescente nella determinazione dei canoni.
Quali sono le città più critiche
Le città con mercati abitativi più “tesi” – alta domanda, poca offerta disponibile, costi elevati di costruzione – sono quelle dove i rincari si avvertono di più. Zone come Milano, Firenze, Roma e Bologna si distinguono per prezzi degli affitti medi tra i più elevati; nelle periferie e nelle città secondarie la situazione è meno estrema ma anch’essa in rialzo costante.
Cosa fare se sei locatore o investitore
Se affitti un immobile, può convenire considerare piccoli interventi di miglioria per distinguerlo, proporre contratti più lunghi, o puntare su efficienza energetica e servizi accessori per giustificare canoni più elevati. Se invece sei investitore, è importante studiare attentamente il trend locale, la domanda reale, le previsioni futuri e valutare la sostenibilità del rendimento netto tenendo conto di tasse, manutenzioni e periodi di vacanza locativa.