La legge di Bilancio 2025 ha esteso da 12 a 24 mesi il termine entro cui vendere o donare il vecchio immobile per conservare l’agevolazione “prima casa”. La misura offre maggiore flessibilità e riduce il rischio di perdere i benefici fiscali, soprattutto in mercati immobiliari meno liquidi.
Vantaggi fiscali al rogito
Chi acquista la prima casa paga l’imposta di registro o l’iva in misura agevolata. Sul rogito si applica il valore catastale anziché il prezzo reale, riducendo l’imposta di registro al 2 % e l’iva al 4 % nel caso di acquisto da impresa. In aggiunta, per chi stipula un mutuo con queste condizioni l’imposta sostitutiva si abbassa allo 0,25 % della somma finanziata e gli interessi sono detraibili nei limiti previsti dall’Irpef.
Estensione del termine di vendita a 24 mesi
Fino al 31 dicembre 2024 il contribuente aveva 12 mesi per alienare l’immobile già agevolato. Dal 1 gennaio 2025 questo termine si allunga a 24 mesi, dando più tempo per individuare acquirenti o concludere trattative. Chi ha stipulato il primo atto fra il 1 gennaio 2024 e il 31 dicembre 2024 mantiene comunque 24 mesi dalla data del rogito per completare la vendita.
Cosa cambia per chi ha già venduto
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’estensione vale anche per chi ha ceduto il vecchio immobile a partire dal 25 gennaio 2024. In quel caso la scadenza per non perdere le agevolazioni si sposta fino al 25 gennaio 2026, senza alcun vincolo retroattivo diverso da quello previsto dalla nuova norma.
Consigli pratici per non perdere il bonus
Per muoversi in sicurezza conviene inserire nell’atto di acquisto del nuovo immobile:
- una dichiarazione del possesso dei requisiti
- la volontà di avvalersi dell’estensione a 24 mesi
- gli estremi dell’atto di acquisto e di alienazione del precedente immobile.