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Il mercato immobiliare italiano sta vivendo una fase di rinnovato dinamismo. Dopo anni segnati da incertezze economiche e tassi in crescita, il terzo trimestre del 2025 mostra un aumento significativo delle compravendite in tutto il Paese. La domanda è tornata attiva sia nei grandi centri urbani sia nei comuni più piccoli, segnale di un rinnovato interesse verso la casa come bene rifugio e investimento a lungo termine.
Con il termine “immobili fantasma” si indicano quegli edifici — appartamenti, abitazioni o fabbricati — che pur esistendo materialmente non risultano correttamente registrati nelle banche dati catastali. In pratica sono immobili che, per un motivo o per un altro (mancata dichiarazione, registrazione errata, abusi edilizi, estensioni non accatastate), non risultano ufficialmente riconosciuti dal fisco e dai registri comunali.
Il mercato immobiliare commerciale europeo sembra prepararsi a un anno 2026 all’insegna del rilancio. Gli investimenti nel settore real estate sono stimati in crescita rispetto al 2025, segno che investor istituzionali e fondi restano interessati a immobili “core” — in particolare uffici e retail — nonostante le sfide legate all’economia globale.
Nel biennio 2023-2024 le famiglie composte da una sola persona hanno raggiunto circa il 36% del totale. Questo trend testimonia un cambiamento demografico profondo: la composizione tradizionale della famiglia si trasforma e il mercato immobiliare deve adeguarsi.
Nel corso del 2025 il mercato immobiliare residenziale italiano mostra segni tangibili di ripresa. Le compravendite crescono in misura significativa rispetto all’anno precedente e cresce anche l’attenzione delle famiglie e degli investitori verso immobili efficienti sul piano energetico. In questo contesto la sostenibilità non è più un plus, ma un fattore strategico che orienta le decisioni d’acquisto.
Nel mese di settembre 2025 il tasso annuo effettivo globale (TAEG) sui nuovi mutui per l’acquisto della casa ha registrato un lieve ma significativo aumento, arrivando al 3,71%.
Vivendo in un condominio con portineria o custode, il prezzo di vendita o affitto dell’abitazione registra una vera e propria “premialità”. Rispetto a contesti senza servizio, si parla di un sovrapprezzo che può arrivare al 65%. Questa differenza riflette la percezione di maggiore sicurezza, servizio continuo e prestigio offerto dal presidio quotidiano.
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