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Home»articoli»Detrazione del 36% per i non residenti: cosa cambia per gli interventi edilizi
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Detrazione del 36% per i non residenti: cosa cambia per gli interventi edilizi

alleareBy alleare29/10/2025Nessun commento3 Mins Read
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PERIFERIA IMMOBILIARE
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Un recente chiarimento dell’Agenzia delle Entrate ha definito in modo preciso il trattamento fiscale per i cittadini italiani residenti all’estero che eseguono lavori di ristrutturazione o manutenzione su immobili di loro proprietà in Italia. La risposta ha stabilito che per questi soggetti la detrazione IRPEF applicabile resta quella ordinaria del 36%, e non la più vantaggiosa del 50% prevista per l’abitazione principale.

La base normativa e i recenti aggiornamenti

Il riferimento normativo principale è l’articolo 16-bis del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, che regola le agevolazioni fiscali per il recupero del patrimonio edilizio. La legge di bilancio 2025 ha confermato l’aliquota agevolata al 50% per chi effettua lavori su immobili adibiti a prima casa, ma non per i proprietari che risiedono all’estero e che non utilizzano l’immobile come abitazione principale.

Immobili dei non residenti e detrazione ordinaria

Nel caso dei cittadini iscritti all’AIRE, anche se l’immobile si trova in Italia ed è di loro proprietà, non è possibile considerarlo “abitazione principale” ai fini fiscali. Di conseguenza, gli interventi edilizi come ristrutturazioni, manutenzioni straordinarie o opere di efficientamento energetico godono solo della detrazione del 36%. Questa percentuale viene calcolata su un tetto massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare e può essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

Implicazioni per i proprietari e per il mercato

La distinzione tra abitazione principale e immobile di proprietà di un non residente può incidere notevolmente sulle scelte di investimento. Chi vive stabilmente all’estero e desidera mantenere o migliorare il proprio immobile in Italia dovrà tenere conto di un risparmio fiscale più contenuto. Questo potrebbe influenzare anche il mercato immobiliare delle seconde case, specialmente nelle zone turistiche o nei piccoli centri dove molti italiani all’estero conservano un’abitazione di famiglia.

Cosa possono fare i non residenti per ottimizzare le agevolazioni

Per i proprietari iscritti all’AIRE è importante pianificare con attenzione gli interventi e le spese. Alcuni suggerimenti utili includono:

  • verificare la categoria catastale e l’uso effettivo dell’immobile;
  • valutare la possibilità di destinare l’abitazione a uso principale nel caso di rientro in Italia;
  • mantenere tutta la documentazione fiscale e tecnica necessaria per accedere correttamente alla detrazione;
  • confrontarsi con un consulente esperto per individuare eventuali ulteriori incentivi applicabili, come bonus energetici o regionali.

Conclusione

Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate rafforza un principio già presente nella normativa: l’agevolazione più alta del 50% è riservata solo agli immobili che rappresentano la dimora abituale del contribuente in Italia. Per i non residenti, resta valida la detrazione ordinaria del 36%, comunque utile per ridurre l’impatto delle spese di ristrutturazione. Una corretta pianificazione fiscale e la conoscenza delle regole diventano quindi strumenti fondamentali per gestire al meglio il proprio patrimonio immobiliare anche a distanza.

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