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Home»articoli»Tre assi strategici per rilanciare il settore immobiliare secondo Unioncasa
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Tre assi strategici per rilanciare il settore immobiliare secondo Unioncasa

alleareBy alleare29/10/2025Nessun commento3 Mins Read
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IMMOBILIARE
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L’associazione Unioncasa ha presentato tre linee d’intervento che propone al legislatore per dare nuovo impulso al mercato immobiliare italiano, all’insegna di una visione più programmata, sostenibile e inclusiva. Di seguito i tre punti chiave della proposta.

Piano Casa Nazionale e transizione green

Unioncasa sostiene che un autentico rilancio del patrimonio immobiliare deve passare attraverso un Piano Casa Nazionale che comprenda anche la proprietà privata e non soltanto gli interventi pubblici. La proposta prevede che tale piano sia allineato al Piano Casa Green europeo, con tempi realistici, strumenti adeguati e attenzione alle caratteristiche storiche e architettoniche degli immobili italiani. Un approccio che eviti l’effetto emergenza e la corsa a incentivi poco pianificati.

Politiche attive del territorio e del lavoro

Un secondo asse riguarda il legame tra rigenerazione urbana, occupazione e uso immobiliare: Unioncasa propone che parte delle risorse destinate all’assistenza vengano convertite in incentivi per proprietari che rimettano in uso immobili sfitti o abbandonati, creando nuove attività o locazioni a canone calmierato. Si tratta di trasformare una logica assistenziale in una logica produttiva, generando valore economico e sociale, riqualificando quartieri e incentivando l’offerta immobiliare.

Incentivi edilizi, fiscalità e contratti per un mercato più dinamico

Il terzo asse riguarda la struttura degli incentivi e della fiscalità immobiliare, nonché la flessibilità contrattuale. Unioncasa accoglie favorevolmente la conferma delle detrazioni per lavori di ristrutturazione (50% e 36%) ma chiede una razionalizzazione generale: estendere i contratti a canone convenzionato anche a usi diversi dall’abitativo, eliminare vincoli temporali obsoleti (come la durata 6+6), rendere più flessibili i contratti transitori, snellire la conversione da uso commerciale ad abitativo. L’obiettivo è aumentare l’offerta immobiliare, stimolare gli investimenti privati e creare maggiore libertà contrattuale equilibrata tra proprietari e inquilini.

Implicazioni per il mercato immobiliare

Queste proposte possono avere impatti significativi: una pianificazione pluriennale e una politica integrata casa-lavoro-territorio possono migliorare la qualità del patrimonio immobiliare, stimolare la riattivazione di immobili inutilizzati, favorire investimenti privati più agili e rendere il mercato residenziale più accessibile. Al contempo, la semplificazione contrattuale e fiscale potrebbe ridurre barriere all’ingresso per proprietari, rendendo più fluida l’offerta abitativa.

Quali indicazioni per operatori e investitori

Per chi opera nel settore immobiliare — agenti, sviluppatori, consulenti, proprietari — queste tre linee indicano alcune direttrici da tenere presenti:

  • monitorare l’evoluzione normativa e le novità della legge di bilancio, per cogliere tempi, strumenti e incentivi.
  • valutare gli immobili non solo come singola unità, ma come parte di un più ampio contesto urbano: ubicazione, stato d’uso, possibilità di rigenerazione e conversione.
  • considerare contratti alternativi di locazione e altre formule contrattuali che possano intercettare le esigenze del mercato moderno.
  • nelle ristrutturazioni, puntare non solo all’efficienza energetica, ma anche alla funzionalizzazione dell’immobile per nuovi usi, alla flessibilità e alla sostenibilità nel lungo periodo.

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