Il boom degli affitti brevi ha cambiato profondamente il volto del mercato immobiliare italiano, soprattutto nelle grandi città e nelle località turistiche. Sempre più proprietari decidono di affittare per pochi giorni o settimane, attratti dalla possibilità di ottenere rendimenti più elevati rispetto alla classica locazione a lungo termine. Ma questa scelta comporta vantaggi e anche criticità che è importante conoscere prima di investire o trasformare un immobile.
Cosa sono gli affitti brevi
Gli affitti brevi sono contratti di locazione per finalità turistiche o transitorie, con durata inferiore ai 30 giorni. In questo caso non è obbligatorio registrare il contratto presso l’Agenzia delle Entrate e non si applicano le tutele previste per gli inquilini a lungo termine. L’offerta di affitti brevi avviene spesso attraverso piattaforme online, che facilitano la gestione delle prenotazioni, dei pagamenti e delle recensioni.
Perché convengono ai proprietari
Il vantaggio principale è economico. In molte città il reddito mensile da affitto breve può superare anche del doppio quello ottenibile da un affitto tradizionale. Inoltre, il proprietario mantiene la disponibilità dell’immobile, può usarlo per sé in alcuni periodi dell’anno e gestire liberamente i periodi di apertura o chiusura. In alcuni casi l’affitto breve consente anche di detrarre più facilmente alcune spese legate alla manutenzione e alla gestione.
Rischi e responsabilità da considerare
Gestire un affitto breve richiede tempo, attenzione e conoscenze specifiche. Occorre curare la pulizia, l’accoglienza, le recensioni e la manutenzione costante dell’alloggio. Inoltre, le normative locali cambiano da città a città e possono prevedere limiti, tasse di soggiorno, obblighi di comunicazione alle autorità o addirittura divieti in alcune zone centrali. Trascurare questi aspetti può portare a sanzioni anche pesanti.
Impatto sul mercato e sugli affitti tradizionali
L’esplosione degli affitti brevi ha ridotto l’offerta di case disponibili per gli affitti a lungo termine, contribuendo in alcune aree all’aumento dei canoni. Questo ha generato tensioni sociali e spinto diverse amministrazioni comunali a introdurre regolamenti più rigidi per tutelare l’equilibrio del mercato. Le città d’arte e le località di mare sono le più interessate da questo fenomeno, ma la tendenza si sta diffondendo anche nei centri minori con vocazione turistica o universitaria.
Quando conviene davvero puntare sull’affitto breve
Scegliere di affittare a breve termine ha senso soprattutto se l’immobile è in una zona ad alta domanda turistica o con flussi costanti di viaggiatori, studenti o lavoratori temporanei. È importante fare bene i conti, considerando tasse, commissioni delle piattaforme, costi di gestione e stagionalità. Per chi non ha tempo o voglia di occuparsi personalmente della gestione, esistono oggi società di property management specializzate negli affitti brevi, che offrono un servizio completo e professionale.