Un’inchiesta giudiziaria ha coinvolto il settore urbanistico di Milano, bloccando numerosi progetti edilizi in città. Le indagini puntano il riflettore su pratiche amministrative e approvazioni accelerate, sollevando interrogativi sull’intero processo di trasformazione urbana.
Cantieri fermi e cifre in gioco
Circa 150 cantieri risultano sospesi, per un totale di oltre 35 miliardi di euro già investiti nel corso degli ultimi dieci anni. Il blocco riguarda anche progetti futuri per altri 12 miliardi. La paralisi ha colpito l’edilizia privata e pubblico-privata, con ricadute dirette su imprese, operatori e acquirenti.
Famiglie coinvolte e immobili non consegnati
Tra le conseguenze più gravi ci sono quelle per gli acquirenti che hanno già firmato compromessi o versato anticipi. Si stima che migliaia di famiglie si trovino attualmente senza casa, pur avendo avviato mutui o impegni economici con i costruttori.
Progetti simbolo bloccati
Molti dei cantieri sospesi riguardano aree centrali e altamente strategiche, tra cui nuove residenze e torri in zone di rigenerazione urbana. Il blocco coinvolge interventi che avrebbero ridefinito interi quartieri, ora fermi in attesa degli sviluppi giudiziari.
I temi al centro dell’inchiesta
Secondo le ricostruzioni, sarebbero sotto esame iter approvativi facilitati, abusi nelle pratiche edilizie, presunti scambi di favori e uso improprio di strumenti urbanistici semplificati. La magistratura sta verificando se ci siano state irregolarità nella concessione di permessi e nella gestione delle procedure.
Le possibili ripercussioni sul mercato
La situazione di incertezza rischia di influenzare la fiducia degli investitori e rallentare la compravendita nelle aree coinvolte. Anche chi era pronto ad acquistare immobili in costruzione potrebbe ora rivedere le proprie decisioni, in attesa di maggiore chiarezza.
Una fase di attesa per la città
Milano, che negli ultimi anni ha trainato la crescita immobiliare in Italia, si trova ora in una fase di attesa. La portata dell’inchiesta e le sue conseguenze saranno determinanti per capire se si tratterà solo di uno stop temporaneo o dell’inizio di un riassetto più profondo.