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Home»articoli»Case green: guida sulla Direttiva europea: obiettivi e sfide
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Case green: guida sulla Direttiva europea: obiettivi e sfide

alleareBy alleare27/06/2024Nessun commento3 Mins Read
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case green
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La Direttiva europea sulla prestazione energetica degli immobili, recentemente approvata dall’ECOFIN, rappresenta un passo decisivo verso la transizione energetica nel settore edilizio. Questa normativa, parte integrante del Green Deal europeo, mira a migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni e degli edifici non residenziali, riducendo il consumo energetico e le emissioni di gas serra. Ecco una panoramica dettagliata dei suoi principali aspetti:

Obiettivi della Direttiva

  • Riduzione dei consumi energetici per edifici residenziali:
    • Entro il 2030: ogni Stato membro deve ridurre il consumo medio di energia del 16%. Per esempio, se il consumo medio attuale è di 100 kilowattora per metro quadrato all’anno, questo dovrà scendere ad almeno 84 kilowattora.
    • Entro il 2035: il consumo energetico deve ulteriormente diminuire del 20%, arrivando a 80 kilowattora per metro quadrato all’anno. La riduzione energetica dovrà derivare in larga parte dagli edifici con le peggiori prestazioni energetiche.
  • Ristrutturazione degli edifici non residenziali:
    • Entro il 2030: almeno il 16% degli edifici non residenziali deve essere ristrutturato per migliorare le prestazioni energetiche.
    • Entro il 2033: la percentuale di edifici non residenziali ristrutturati deve salire al 26%.
  • Nuove costruzioni a emissioni zero:
    • Dal 2028: gli edifici pubblici di nuova costruzione devono essere a emissioni zero.
    • Dal 2030: l’obbligo si estende anche agli edifici privati di nuova costruzione. Questi edifici dovranno avere un’alta prestazione energetica e consumare energia principalmente da fonti rinnovabili.

Esenzioni e deroghe

La direttiva prevede una serie di esenzioni per specifiche tipologie di edifici:

  • Edifici delle Forze Armate.
  • Luoghi di culto.
  • Fabbricati temporanei (utilizzabili per non più di due anni).
  • Edifici con superficie utile inferiore a 50 mq.
  • Seconde case (utilizzate per meno di quattro mesi all’anno o con consumo energetico molto basso).

Sfide e costi

Una delle principali sfide riguarda il finanziamento delle ristrutturazioni necessarie per adeguarsi alla direttiva. Le incognite sui costi rappresentano un nodo critico, sollevando domande su chi dovrà sostenerli: le famiglie, gli Stati o l’Europa. È probabile che parte dei finanziamenti deriverà da fondi europei, come quelli del Recovery Plan e del RePowerEU, ma i dettagli specifici devono ancora essere definiti.

Impatto sul mercato immobiliare

In Italia, la maggioranza degli edifici ha bassa efficienza energetica, con circa il 60% degli immobili classificati nelle classi energetiche F e G. L’implementazione della direttiva comporterà significativi interventi di ristrutturazione per migliorare queste classificazioni, contribuendo alla riduzione delle emissioni inquinanti e al risparmio energetico.

Opportunità per il settore edilizio

  • Innovazione tecnologica: La direttiva stimolerà l’adozione di nuove tecnologie per l’efficienza energetica.
  • Crescita del mercato delle ristrutturazioni: aumenterà la domanda di interventi di ristrutturazione, creando opportunità per imprese edili e professionisti del settore.
  • Miglioramento della qualità degli immobili: gli edifici ristrutturati avranno un maggiore valore di mercato e offriranno migliori condizioni di vita.

Conclusione

La Direttiva europea sulle “case green” rappresenta un’importante spinta verso la sostenibilità nel settore edilizio. Sebbene presenti sfide significative, soprattutto in termini di costi e finanziamenti, offre anche numerose opportunità per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e promuovere l’innovazione nel settore immobiliare.

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